Esame del senso cromatico

Il senso cromatico è la capacità dell’occhio umano di distinguere i colori.

Dipende dalla sensibilità delle cellule retiniche chiamate coni, e dal particolare tipo di trasmissione dell’impulso luminoso che essi ricevono. L’occhio umano può distinguere sia il colore (rosso, verde, blu ecc.) che la sua saturazione (cioè la percentuale di bianco contenuta nel  colore osservato).Vi sono i recettori per il rosso, per il verde, per il blu che sono quindi i tre colori fondamentali. Tutti gli altri colori derivano dal mescolarsi di questi in varie combinazioni ,ed il bianco deriva dalla loro somma.

 

Quando si usa?

 

L’integrità del senso cromatico, normale negli occhi sani, è indispensabile per accedere ad alcune professioni. La stessa patente di guida presenta dei limiti per chi possiede un’ alterazione evidente del senso cromatico. La maggior parte delle alterazioni della visione dei colori sono congenite, cioè presenti alla nascita e talora ereditarie, cioè presenti in altri membri della famiglia. I maschi sembrano più interessati delle femmine. Altre volte i difetti del senso cromatico sono acquisiti come per esempio nelle malattie del nervo ottico, incluse quelle tossiche da farmaci, nelle alterazioni della retina come ad esempio la retinopatia diabetica.

Come si esegue?

L’esame del senso cromatico si fa  per mezzo di :

  • Test pseudo isocromatici, costituiti da numeri o lettere da riconoscere in mezzo ad immagini di confusione aventi colore diverso ma stessa luminosità (es.Tavole di Ishihara).

Questi test sono delle tavole ripiene di cerchietti di colore diverso ma medesima luminosità, dove il soggetto esaminato deve riconoscere numeri o lettere che risultano evidenti a chi possiede un normale senso cromatico, ma difficili o impossibili a definirsi per chi non vede bene i colori. Le tavole vengono presentate una per volta, annotando le risposte del soggetto. Al fine del test la “chiave” annessa permette di identificare gli errori e di formulare la relativa diagnosi.

Le tavole sono soprattutto valide per diagnosticare i difetti congeniti della visione dei colori.

 

  • Test di ordinazione, dove oggetti di stessa luminosità e saturazione devono essere ordinati secondo la tonalità di colore.

Impiegano dischetti di colore diverso ma di stessa saturazione (=luminosità), montati su supporti che il soggetto deve ordinare nella sequenza corretta. Sono validi sia per determinare difetti acquisiti che congeniti. Lo stesso test è ora eseguibile su tablet.