CATARATTA
La cataratta consiste in una progressiva opacizzazione del cristallino, che ostacola il passaggio della luce necessaria ad una visione nitida e distinta.
In Italia la cataratta colpisce circa 500.000 pazienti all’anno.
Spesso è correlata all’età, ma può avere altre cause, traumatiche, farmacologiche o secondarie a malattie come il diabete.
Il cristallino è una piccola lente trasparente, molto potente, costituita da una parte centrale, detta nucleo e, da strati concentrici intorno ad esso, rivestiti da una sottilissima capsula trasparente. Il cristallino è sostenuto nell’occhio da una rete di filamenti sottilissimi. La cataratta può svilupparsi con lentezza, negli anni, oppure velocemente.
I sintomi che il paziente avverte sono per lo più: annebbiamento visivo, alterata percezione dei colori, sdoppiamento delle immagini, abbagliamento, lacrimazione e affaticamento visivo. Spesso un cambiamento ingiustificato degli occhiali in uso, in età adulta, può essere causata da cataratta. La diagnosi è fatta dal medico specialista oculista che, dopo un esame completo dell’occhio, stabilisce se i disturbi riferitin sono dati da un opacamento del cristallino.
La terapia definitiva della cataratta è chirurgica. Quando il cristallino è opaco non esistono occhiali, farmaci o colliri che possono ridare ad esso la trasparenza persa.
L’intervento però non deve spaventare: è molto sicuro, non richiede ricovero e consente nella maggior parte dei casi un rapissimo recupero visivo.
L’operazione è ambulatoriale. Il paziente giunge al centro generalmente al mattino, può consumare una colazione leggera. L’intervento dura circa 20 minuti. L’anestesia consiste in gocce, applicate all’occhio, talora può essere però necessaria un’anestesia locale. Il paziente viene trattenuto un poco in osservazione, poi può fare ritorno subito a casa. L’occhio non viene bendato, ma protetto con coppetta trasparente protettiva o con occhiali scuri.
La tecnica più avanzata si chiama facoemulsificatore, frammenta la parte opaca del cristallino e la aspira, il tutto attraverso una piccolissima apertura di circa 2 millimetri.
Al posto del cristallino opaco si inserisce una lente sintetica traspsrente che dura poi tutta la vita, mobile all’interno dell’occhio.
In pazienti che lo desiderano, l’intervento di cataratta può essere un’occasione per abolire gli occhiali per lettura.
Esistono infatti lenti intraoculari multifocali o accomodative che consentono una buona visione per lontano e per vicino. Non tutti i pazienti sono idonei a tali lenti, è possibile stabilirlo solo conb gli esami effettuati dall’oculista.
La visione migliora molto rapidamente e progressivamente fin dalla prima giornata per raggiungere la stabilità verso il quindicesimo giorno circa. Le medicazioni a casa consistono nell’applicazione di colliri. Ai controlli post-operatori potranno essere prescritti occhiali per ottimizzare la visione.
Non si deve assolutamente aspettare la “maturazione” della cataratta. Se operata precocemente diminuiscono i rischi chirurgici. In una piccola percentuale di casi avviene che a distanza di qualche mese o qualche anno dall’intervento la capsula posteriore del cristallino, sulla quale si appoggia la lente intraoculare, si opacizzi, annebbiando un poco la visione. Questo problema è facilmente risolvibile, in ambulatorio con l’applicazione di un raggio yag laser, in modo indolore. Questo risolve immediatamente il problema.